Si può fare anche vicino Roma. Leonardo Franzini in un tube a Lido Garda, Anzio
Stavolta ruotenelvento sta senza ruote e senza vento, ma va bene lo stesso. Ho cominciato a navigare in windsurf e ultimamente mi sta proprio riprendendo la voglia. Il surf da onda non l’ho mai praticato, non diventerò mai Kelly Slater. Ma dal punto di vista estetico e spettacolare un tube ben fatto non lo batte nessuno. Anche dal punto di vista culturale il surf ha dato tanto e il fatto che uno dei locals di La Jolla in California sia Kary Mullis, Premio Nobel per la chimica nel 1993, mi ha sempre dato da pensare (leggersi o rileggersi Ballando nudi nel campo della mente – Baldini & Castoldi – non fa mai male). Ad Anzio, a una sessantina di km a sud di Roma, faccio due chiacchiere con Leonardo Franzini.
Chi è Leonardo Franzini?
Sono un ragazzo di 30 anni, appassionato di mare, surf, viaggi, skate e di tutte le cose belle che ci offre la vita. Vivo ad Anzio e gestisco Godzilla (http://nuke.godzillasurfshop.it/), un negozio di surf, skate e abbigliamento streetwear.
Spot preferiti? Sia qui in Italia che fuori.
In Italia il mio spot preferito è Banzai a Santa Marinella, senza dubbio è una delle migliori onde in Italia. All’estero invece è Keramas, un piccolo paradiso con onde perfette che si trova sull’isola di Bali (Indonesia).
Qui dalle parti di Anzio che tipo di onde si trovano? Con quali condizioni lavorano bene?
Ad Anzio ci sono onde di beach break, cioè che si infrangono su fondale sabbioso, sono molto potenti e a volte anche tubanti. L’unica pecca è che non abbiamo molta frequenza di mareggiate, le migliori per generare le onde sono quelle di libeccio.
Tu sei anche istruttore di Anzio Surf School (http://www.anzio-surf.it/). È da molto che esiste questa scuola? I corsi come sono strutturati?
Anzio Surf è nata nel 2006 per iniziativa di un gruppo di appassionati raccolti attorno al presidente Fabio Caroccia, che con intraprendenza e dinamismo ha reclutato 4 istruttori federali che hanno formato tantissimi allievi. I corsi si svolgono durante tutta la settimana da maggio a settembre, ma in alcuni casi facciamo lezioni anche fuori stagione, appoggiandoci a spiagge libere. Sono suddivisi in pratica e teoria e il corso più richiesto è ovviamente quello basico, dura 6 ore e costa 80 Euro. Per avere accesso ai corsi c’è bisogno di iscriversi ad Anzio Surf per avere una copertura assicurativa e la tessera Surfing Italia, tutto a 20 euro. I corsi sono principalmente rivolti agli allievi dai 5 anni ai 13/14, quindi giovanissimi, bambini che rimangono impressionati e affascinati da questo sport. Ogni tanto prova anche qualche adulto, con buoni risultati.
Organizzate anche trasferte in spot con condizioni di onda garantita e regolare?
Una volta l’anno organizziamo il surfcamp in Spagna, a Santander, dove i nostri atleti si cimentano in una full immersion di una settimana con onde di ottima qualità che mettono alla prova al 101% le proprie capacità, divertendosi e stando in gruppo.
C’è qualcuno di quelli che avete formato che poi se ne va a cercare onde più impegnative? Insomma, c’è qualcuno che sta crescendo bene e che comincia ad affermarsi in campo internazionale?
Certo! Un pò tutti i nostri atleti cercano poi onde più impegnative, ovviamente sempre entro certi limiti… Uno che si sta distinguendo è Genesio Ludovisi, pluricampione Italiano e con ottimi piazzamenti al campionato Europeo nella categoria bodysurf.
La tendenza italiana qual è? I praticanti sono aumentati in questi ultimi anni?
La tendenza in Italia è sulla scia di quella estera, cioè i materiali e le nuove “mode” ci vengono dettati dai nostri idoli Americani o Australiani.
Ma qui in Italia il surf rientra in qualche Federazione?
Si, ci sono 2 federazioni, Surfing Italia e Fisurf, le quali secondo il mio punto di vista dovrebbero unirsi e incrementare il numero di eventi e sostenitori, per far sì che il surf cresca sempre di più.
È difficile pensare a uno sport che sia più fenomeno culturale di quello che è stato il surf. Libertà, musica (anche se di tutti i Beach Boys non ce n’era uno capace a stare su una tavola), party, furgoncini VW, eccetera eccetera. È ancora così?
Diciamo di sì, che lo spirito è quello, anche se poi in realtà qualcosa è cambiato… ma il mito rimane sempre quello del surfista solitario con il furgoncino alla continua ricerca i onde, feste più ce ne sono e meglio è… Tutto questo è vissuto un pò all’italiana…
ruotenelvento, che di solito si muove tra spiagge e prati, è sempre attento alle iniziative a favore dell’ambiente. Voi che lavorate soprattutto con i ragazzi siete impegnati anche su questo versante?
Certamente, oltre al rispetto degli altri la natura viene prima di tutto. Ogni anno organizziamo la pulizia della spiaggia – collaborando con Surfrider Foundation – e cercando di sensibilizzare chi si avvicina al nostro mondo.
Il surf è sempre stato molto legato al custom made. Non è materia mia, ma anch’io ho cominciato a costruirmi una tavola, senza contare che i surfini wooden hollow mi fanno veramente impazzire. Qui in zona si trovano shaper in gamba?
L’handmade va senza dubbio più del resto, le personalizzazioni fanno parte di ognuno di noi… Qui in zona la migliore azienda che produce tavole a surf è a Fiumicino, dove il nostro caro amico Andrea D’Angelo produce le “X SURFBOARDS” (http://www.xsurfboards.it/) da più di 20 anni. Le “X” sono ottime nelle forme e nei materiali e vengono testate da tutto il nostro team che ne è strasoddisfatto.
Tu non ti occupi solo di surf, ma anche di skate, uno sport che ha bisogno di spazi urbani e che ha sempre un rapporto un po’ conflittuale con la città e le istituzioni. Qui ad Anzio com’è la situazione? C’è uno skate park?
Purtroppo ancora non abbiamo uno skatepark, anche se si sta muovendo qualcosa a livello comunale. Qui in zona ci sono molti appassionati di skate street, rampa, mentre per chi fa surf è un ottimo allenamento nei periodi di piatta.
Godzilla tratta anche i SUP. Li ho visti qualche volta su un mare liscio come l’olio e non è che mi abbiano dato una grande impressione di dinamismo. Eppure in tutto il mondo sono un grande successo. Sono io che mi sbaglio oppure c’è qualcosa che non va nel modo in cui il SUP è stato accolto in Italia?
L’Italia ha un modo tutto suo i interpretare questi sport. Il SUP sta prendendo piede, ma deve essere usato da persone che abbiano alle spalle una grande esperienza con i watersport… mentre in Italia molti pensano di avvicinarsi al surf tramite il sup… che è un pò come iniziare a guidare con un autobus. Senza le giuste basi può rivelarsi anche molto pericoloso.
Prossimi appuntamenti per gli appassionati di surf sul litorale romano e dintorni?
Noi di Anzio Surf organizziamo la pulizia della spiaggia il 26-27 marzo.
Alla fine tra appassionati di skate, surf, kite surf, mountainboard, snowboard e vela c’è sempre un continuo passaggio da una disciplina all’altra. Io ho già la muta pronta per la prima uscita in acqua. Se organizziamo qualcosa a Tor Vergata tu ci sei?
Spero di poterci essere, tenetemi aggiornato….ok! Ciao a tutti.
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