Pubblicato da: ruotenelvento | luglio 12, 2012

CAMPIONATI DEL MONDO A CHERRUEIX – La prima volta dei MINIYACHT

Troppo forte per tutti, il tedesco Sven Kraja su Libre Micro Race e con vela Frog ha dominato la prima edizione mondiale della Classe MINIYACHT vincendo tutto, manches e finali (foto Enrico Azzini)

CHERRUEIX – Un Campionato del Mondo in ballo – il primo per questa Classe – era un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. C’erano tutti i Costruttori più importanti, anche se è ovvio che l’estrema libertà della categoria ha falsato un pò i parametri, ma ha fornito comunque indicazioni di massima su quale sia il MINIYACHT più competitivo del pianeta. Si è visto veramente di tutto, con uno strabiliante mischione di attrezzature e di chassis. Mi aspettavo di vedere anche vele più grandi, tipo gli 8 metri da w/surf che qualche blokart monta in Sardegna, ma il limite massimo si è attestato sui 6.5 nonostante non ci sia mai stata molta aria. Il Libre Micro Race ha dominato, il tedesco Sven Kraja – che frequenta abitualmente la 5 Sport – ha annientato gli avversari non tanto per aver vinto tutte le manches, quanto per aver inflitto agli altri piloti distacchi imbarazzanti. Alle spalle del Libre troviamo l’Airtrack Nano Skoot di Fiquet e poi il Plume Kart di Guerin, un mezzo molto minimal che si distingue per la ruota anteriore di diametro ridotto. Una prova del parco bizzarro ed eterogeneo è che subito dietro il podio si è piazzato Dave Green. Lo yacht del britannico è in pratica un Classe 5 Sport – anche nella vela, come quasi tutti i Mini più performanti – ridotto per rispettare la regola dei 5.60. Smentendo i detrattori soprattutto italiani che lo vedono un pò troppo giocattolo, il Seagull Ludic ha confermato la sua validità con un ottimo 7. posto, e se ne sono visti di tutti i tipi, con timone triangolare, rotondo e quadrato, per non parlare dell’attrezzatura, da quella Airtrack a quella del Potty. Non ha invece brillato il Silence, che però era in gara solo con vele standard: il migliore è stato Martin Leach (14.), seguito da Yann ed Henry Demuysere, mentre un buon numero di mezzi era stato offerto ai piloti statunitensi che sulle spiagge europee arrancano sempre. Un pò sottotono i blokart, che non sono riusciti ad arrampicarsi oltre l’ottava posizione del belga Geert Steene. Per quanto riguarda le Nazioni emergenti è andata molto bene sul campo la Svizzera – ruotenelvento ne aveva parlato in questo articolo -, mentre dal punto di vista della partecipazione più caciarona si sono distinti gli spagnoli, che nei Mini stanno crescendo a vista d’occhio con dei prodotti locali come il Rinox e il Windreamer. Per l’Italia il nostro Luigi Ciccarone (Libre Micro Race) ha mostrato una progressione incalzante culminata nel 12. posto che nell’ultima serie di batterie gli ha consentito di qualificarsi per la finale Master. Un premio per lo stile poi per il danese Werner Krehan, al quale una tiratina di pipa e uno yacht che sembrava uscito paro paro dagli anni Sessanta non hanno impedito di concludere al 42. posto.

UN SUCCESSO – Il debutto della Classe Miniyacht è stato un successo straordinario, la FISLY può dirsi pienamente soddisfatta. Parco piloti foltissimo (76 iscritti), partecipazione mondiale – dall’Australia erano saliti anche i Seabrezers Paul Day e Lyndon Crockett con i loro Lake Lefroy Minis! – e formula di gara azzeccata. Batterie da una ventina di piloti, partenza lanciata, percorso – asciutto asciutto, mica come gli altri che si sono inzuppati in mezzo alla Baia! – proprio di fronte al tendone tanto per sottolineare l’aspetto promozionale e poi i migliori riuniti in una finale Master. Possibilità di sviluppo infinite, con le migliore intenzioni di tutti e un coordinamento di Classe che sta nascendo e che vede tra gli iscritti anche l’Italia.


Risposte

  1. ” mentre dal punto di vista della partecipazione più caciarona si sono distinti gli spagnoli, che nei Mini stanno crescendo a vista d’occhio nonostante i limiti di certi prodotti locali cloni del blokart come il Rhinox e il Windreamer.”

    Windreamer no es un clon del Blokart, Windreamer es un diseño español, patentado en España y no tiene ningún parecido al Blokart.
    Puedes comprobarlo en windreamer.es

  2. In effetti il Windreamer (http://www.windreamer.es/) è diverso dal blokart, anche per il sistema di sterzo che è a pedaliera. Rimane però molto difficile distinguere blokart, Windreamer e Rinox (con sterzo a manubrio) quando sono carenati con quello che in genere viene definito “pod”.


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