Luigi Tassini (I-8, quello più mistico-medievale, a sinistra) leader della gara di kite buggy a Macchiareddu qui con Gassa, organizzatore di The Race insieme a Jean Pierre Condotti e ottimo in gara a ridosso dei primi sia con il buggy che con i Miniyacht
Dal 13 al 15 settembre era in programma The Race, appuntamento valido per il Campionato Italiano Kite Buggy e prova unica di landsailing su tre classi. Protagonista assoluto del CIKB è stato Gigi Tassini, che sul fondo velocissimo di Macchiareddu cercava di rovesciare il risultato della prima tappa del Petrano, dove Enrico Cortona si era mostrato irraggiungibile. C’è mancato veramente poco che la determinazione e la grinta del bolognese dovessero arrendersi di fronte alla foratura di una big foot (che non è una standard, già a stallonarla è un problema) nelle prove libere e quando poco mancava allo start. Il Crabbone di Petreucic ne forniva una di scorta in extremis. Vicinissimi per la prima parte della gara, poi Tassini (Protask-Kitech 9) prendeva un vantaggio consistente su Enrico Cortona (Kobra-Ozone Catalyst 12), sfruttando anche traiettorie più sul pulito. Terzo posto, primo tra i manigliati, per Loris Scrinzi, ma a causa del vento che bucava e poi sparava buona parte dei riders hanno preferito prendere il via sottoinvelati. Continua così l’anomalia tutta italiana del dominio dei barrati: dovrebbe essere giustificata da spot più rafficati e instabili di quelli nordeuropei, ma – parlando soprattutto di competizioni – rimane un po’ vaga la definizione di rafficato e instabile… Molto positiva fino al ritiro per un definitivo intreccio con Gassa anche la prova del Crab II di Pat, molto a suo agio sul veloce ma che paga ancora qualcosa ai buggy tradizionali in boa. Per chiudere il cerchio Gigi si è aggiudicato anche la gara di landboard di nuovo davanti ad Enrico Cortona e poi a Tripla Cappa Kerkenbusch.
Nei carri a vela in Classe Mini battaglia fino alla bandiera a scacchi tra ruotenelvento (Seagull Ludic 4.5) e Gassa (Alessandro Cossu, blokart 4.0), tra i quali si inseriva l’ultima creaturina di Antonio Petreucic. Altrettanto serrato il confronto nella Promo (una categoria nazionale che ricalca il regolamento per i Mini ma con un’impronta a terra da 8 metri e 50) con il successo di Roberto Zeintl davanti a Petreucic. In questa classe l’aspetto sicuramente più interessante è stato il terzo posto del giovanissimo Thomas Zeintl, un ragazzo che va veramente forte. Dopo due piazze d’onore finalmente Petreucic agguantava la vittoria nella Open a bordo dell’astronave arancione Standart.
Al sabato un vento ballerino in direzione e intensità che non soddisfaceva i requisiti necessari per dare il via impediva lo svolgimento di una nuova giornata di gare. Peccato, perché le prove libere in prima mattina avevano fatto intuire le potenzialità di alcuni concorrenti non presenti il giorno precedente, primo tra tutti Spanedda con il blokart.
Sì, sì, caro traghetti, polvere, rivalità grandi e piccole, difficoltà logistiche, ultima edizione, vento un po’ così: ma alla fine va tutto bene 😉
Mentre il buggy rimane più o meno stabile, fa veramente piacere quanto sia cresciuto il landsailing negli ultimi anni, soprattutto grazie alla disponibilità di uno spot straordinario come Macchiareddu e alla passione per l’autocostruzione per gli appassionati sardi (soprattutto Petreucic, “Carson”, il Tartateam degli Zeintl) che hanno costituito una flotta veramente consistente. Senza trascurare ovviamente che questa manifestazione non sarebbe possibile senza l’impegno di Gassa e di Jean con il supporto di quella ampia rete che passa dal direttore gara di Federvela a Cristiano, l’uomo che può risolverti qualsiasi problema.
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