Uno schieramento del genere tanti Paesi che si vantano di possedere una tradizione nel landsailing – e magari sono anche affiliati alla Federazione – se la sognano. Foto di supergruppo a The Race 2014 (grazie per le foto a Robya)
Insomma, cos’è successo? Eravamo rimasti che una volta all’anno, verso settembre, piloti e riders convergevano a Macchiareddu, magari dopo aver assaporato non solo qualche altro spot perfetto per le vela da terra, ma anche per altre faccende di scivolamento, perché la Sardegna si rivela un paradiso anche per il kitesurf e il long. Il merito di tutto ciò va agli appassionati locali, che nel corso degli ultimi anni oltre a qualche bordo al Poetto e a S&P si sono dati da fare per rendere The Race l’evento più atteso di tutta la stagione con lo spot più veloce d’Italia e un’accoglienza straordinaria. Un lavoro volontario che assorbe tempo perché è necessario respingere l’assalto della salicornia, organizzare campo, guardiania e vettovaglie e spesso costringe al sacrificio più lacerante, quello di veder gli altri girare per essere sulla linea dello start o sulle boe durante le regate.
Ma il gruppo – che comprende in tutto una trentina di assidui praticanti tra i local di Cagliari e gli oristanesi che si incontrano a S&P – non si è accontentato del successo e nel volgere di pochi mesi abbiamo assistito ad una escalation inarrestabile. Gli elementi fondamentali sono quelli che sono mancati a chi ha tentato in precedenza: degli spot dove correre in sicurezza, una flotta numerosa composta da carri a vela – in prevalenza autocostruiti – di tutti i tipi, manovrabili sia con la pedaliera che con il manubrio, e la gioia di veder crescere giorno dopo giorno i velisti di terra. Il segreto di questo movimento è che chi vuole provare… prova! Così il giro si è esteso e per chi era solo curioso è stato impossibile resistere sia alla compagnia che alle sensazioni che il landsailing offre, l’adrenalina, la velocità, l’abilità nel controllo e tutto il resto. Ci sono padri e figli, molti giovani – ruotenelvento aveva ampiamente parlato di Thomas Zeintl l’anno scorso – e si sono aggiunti Efisio e Daniel, due ragazzi disabili che a bordo dei loro carri a vela (uno modificato nello sterzo e un classico blokart a manubrio) navigavano insieme agli altri, una roba da far invidia anche al programma Handisport della FFCV e che conferma ancora una volta che questo è veramente uno sport per tutti. E se tutto questo non vi pare abbastanza il 4 ottobre prende il via il Campionato Sardo di Carri a Vela e Buggy, con tutte le info sul Gruppo Carrovelisti su FB.
un particolare grazie ad Antonio vero motore e trascinatore di folle …..
By: Ninni Aresu on ottobre 1, 2014
at 2:57 PM