JOLENE era venuta giusto un po’ cruiserona cicciotta, per fare un minimo di freeride serviva qualcosa di più sportivo. Bisognava cambiare e le differenze fondamentali sono:
– IL MATERIALE – Il multistrato di pioppo è troppo fragile, quindi vai di betulla, da 3 mm per le ordinate ed il rivestimento e da 6 mm per i longheroni. Presi fogli interi (152 x 152 cm) da Brico Legno Store, prezzi, servizio e qualità eccellenti.
– LO SHAPE – Ovviamente c’è bisogno di qualcosa di più leggero, di baricentro basso e con almeno un filo di concavo. Il concavo previsto era sul centimetro e 1/2, alla fine sono dovuto scendere un po’ per limiti fisici dei listelli disponibili. L’altezza ridotta nonostante lo spessore complessivo approfitta del fatto che la tavola è in pratica una flush mount con la base dei truck inserita nel deck, siamo un paio di centimetri sopra la zero31 dogtown. Il peso mi aspettavo qualcosa di meglio, ma il risultato è di 1750 g nuda contro i 2800 di quella curvy di Jolene e per rigidità non c’è confronto.
– L’APPROCCIO COSTRUTTIVO – JOLENE è stata costruita trasferendo in uno skate il sistema utilizzato per i surf. E’ una tecnica molto barca di nicchia con il suo bel planking con essenze a contrasto, ma c’è qualcosa di più funzionale ed è più o meno l’aeroplano a semiguscio o qualsiasi tipo di monoscocca nella quale il rivestimento – chiuso, lavorante – partecipa strutturalmente.
Poteva andar meglio se anche il lato strada si copriva con una pelle unica, sarà per la prossima. Fondamentale è disporre le battute che, oltre ad incorniciare le ordinate rendendole più robuste, poi forniscono il supporto per fissare la pelle.
Rispondi