In skate attorno all’Auditorium qualche giorno prima del rogo, a lavori di completamento appena iniziati
L’incendio dell’Auditorium di via Francesco Albergotti ha privato Boccea di una struttura che non ha mai goduto.
Se piange il cuore per lo spreco di denaro e di tempo, ‘sta specie de cozza ramata non ha mai suscitato palpitante amore. Certo, finita in un ragionevole scorcio di tempo avrebbe raccolto altri sentimenti. Ma nel tempo si è accumulata l’indifferenza che nasce da 11 anni di singhiozzi (il progetto è del 2003, i primi lavori del 2005), dall’abbandono, dal degrado (c’è tutto un mondo che orbita tra parcheggio e Pineta) e da drammatici episodi di cronaca, come lo stupro dell’aprile 2011, quando 6 persone sequestrarono e violentarono una ragazza di 17 anni.
La Città Eterna ci ha regalato negli ultimi anni la possibilità di praticare le nostre attività preferite all’ombra di grandi opere non credute e spacciate in partenza. A Torvergata, prima che ci tagliasse le gambe il golf (che cazzo c’entrerà il golf con l’orto botanico dell’Università! noi ci andavamo con gli aquiloni!), il sole proiettava sui nostri carri a vela il deprimente traliccio di quella incompiuta dello Stadio del Nuoto di Calatrava, messo in cantiere dall’amministrazione Veltroni nel 2005 per l’evento del 2009.
Che girano a Boccea, a poca distanza dall’Auditorium, skate e simili sono in aumento. Dateci un occhio, tra long, street, commuter, penny, più recentemente qualche hoverboard, ci sono anche un paio di simpatiche signore col monopattino. La presenza di un punto di riferimento come Kahuna, uno degli skateshop storici della Capitale, aiuta. Qui puoi vedere il video dello skate a Boccea con l’Auditorium prima dell’incendio.
Ora ogni problema nasconde un’opportunità. Un’auditorium che fa tanto Aleppo non si può lasciare così, anche perché lasciarci h24 la Municipale di piantone non sembra proprio il massimo in fatto di razionalizzazione delle scarse risorse. Si completa? Si demolisce? Cosa costa meno? Quali sono gli obiettivi in funzione alle esigenze del quartiere? Una opzione realistica è quella di una skateplaza, magari recuperando le parti meno compromesse. La struttura è un bene dei cittadini del Municipio XIII°, passato come gran parte della Capitale al Movimento 5 Stelle, che presiede dalle trionfali amministrative del giugno 2016 con Giuseppina Castagnetta. Giovani, social, aperti, non strutturati, potrebbero essere gli interlocutori ideali per avviare un progetto di uno spazio di aggregazione importante. Impianti analoghi – come per esempio Cinetown – insegnano che in definitiva è la stessa comunità – costituita nelle varie forme di associazioni, tipo quelle Temporanee di Scopo – a prendersene la responsabilità e la gestione, con tutta quella disciplina e quella passione che solo gli skaterZ conoscono.
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