Questa pagina è dedicata a tutti gli appassionati che si sono rimboccati le maniche e che da un mucchio di ferraglia e una vecchia vela hanno ricavato lo yacht migliore del mondo… o quasi.
LORIS DI AREZZO
Per il carro a vela di Loris Rondoni lascio la parola allo stesso costruttore, sottolineando l’utilizzo delle ruote da ciclomotore che sono sempre una valida ed economica alternativa alle classiche standard e l’attenzione alla sicurezza con le cinture, un elemento che, al contrario dei mezzi di scuola americana ed oceanica, in Europa viene spesso trascurato:
L’ho fatto tutto in acciaio riciclando pezzi vari trovati dallo sfasciacarrozze nel corso di alcuni mesi, quindi è un mix di piantane dei negozi, poltroncine pieghevoli, tubi di riscaldamento ecc ecc….è stato divertente e poco costoso. anche le ruote vengono dallo sfasciacarrozze, sono di motorini radiati. un vecchio albero con la vela ancora accettabile hanno fatto il resto. ancora necessita di qualche piccola rifinitura ma il più è fatto. penso di provarlo in un grande posteggio dove non ci sono auto di solito e il vento arriva abbastanza pulito, , poi vedrò di andare a Castiglion del Lago.
QUASI MINI DI LUCIANO CATALDI
Luciano Cataldi ha realizzato un carro a vela pratico da trasportare, non è proprio un FISLY MINIYACHT ma può diventarlo con piccole modifiche.
“Il telaio è stato realizzato con il tubolare da 60×30 mm spessore 2 mm. Per la ruota anteriore ho utilizzato una cerniera da cancello a saldare, per i mozzi il trafilato da 20 mm che va preciso sui cuscinetti da 20. Il piede dell’albero è stato realizzato con tubo gas con interno da 52 mm, mentre la parte mobile del moncone albero, su cui si innesta l’albero di vetroresina è da 50 mm esterno.
I particolari anteriori, sono stati realizzati con piatto e quadrelli che avevo tra i miei rottami. Il boma riciclato al momento dal precedente carro, lo realizzerò in seguito con tubo di alluminio da 45/50 mm. Per contrastare la torsione del telaio, ho utilizzato due tiranti inox da 4 mm con moschettoni e tiranti a gancio tra albero e mozzi ruote posteriori.
Il carro ( telaio in tre pezzi + moncone albero e boma) si monta in appena 5 minuti. La proiezione a terra delle tre ruote equivale ad un triangolo equilatero con la da 2 mt.”
Luciano è come sempre disponibile per ulteriori informazioni gratuite a chi volesse costruire un carro a vela simile. Potete contattarlo a luciano.cataldi@tiscali.it.
A VELA IN VAL DI SUSA
Andrea vive ad Avigliana, in Val di Susa, ed è un ex istruttore di windsurf. E’ uno di quei nonni gagliardi che sta tramettendo la sua passione ai nipoti, insieme ai quali ha costruito questo carro a vela dal disegno tanto essenziale quanto efficiente. Telaio in acciaio, albero in alluminio in due pezzi, vela da 3.8. I nipoti navigano già alla grande, ruota sopra vento alzata e via! Altro che treni ad alta velocità…
RENATO PEZZI
Oltre a vivere le vele che navigano attorno a Ravenna, Renato Pezzi è anche un appassionato di landsailing. Il suo autocostruito in traliccio di tubi e con attrezzatura da windsurf sembra ben realizzato e molto leggero, speriamo di poterlo provare presto. Maggiori informazioni su http://renato-velamania.blogspot.com/search/label/Carro%20a%20vela.
ANGELO
Un altro autocostruito comincerà a correre presto sulle spiagge dell’Adriatico: è quello di Angelo di Bellaria Igea Marina.
GIANCARLO
Dal momento che dalle sue parti soffia potente la bora Giancarlo di Udine ha pensato di sfruttarla per andare a vela sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro. Il primo carro a vela lo ha costruito nel 1983, poi altri due di recente per i suoi gemelli. Grande Giancarlo, ci vediamo ai prossimi raduni! (con un carro a vela per tutta la famiglia!)
ANTONIO PETREUCIC
Antonio è diventato una vera e propria macchina da guerra. Ormai la sua produzione fa quasi concorrenza alla Seagull e rivela, al pari degli yacht di Jean Philippe Krischer, un’esasperata attenzione ai dettagli. Ma non fatevi ingannare dal superbo seggiolino di cuoio: i suoi carruzzi corrono velocissimi, e lo dimostrano i 78,5 kmh raggiunti a Macchiareddu con il CRRZZ03.
ANTONIO PETREUCIC – CRRZZ04
ANTONIO PETREUCIC – CRRZZ03
ANTONIO PETREUCIC – n.2
Decisamente più sofisticato questo secondo autocostruito, più piccolo e leggero (pesa completo poco più di 28 kg), con attrezzatura da windsurf di 4 m2, ruote posteriori BMX inclinate. Veramente interessante il telaio che permette di installare l’albero senza puntoni e curati come sempre i dettagli, come lo splendido sedile in pelle. Complimenti! (e mi è venuta subito voglia di provarlo…)
ANTONIO PETREUCIC – n.1
Con la fortuna di vivere vicino a Macchiareddu, Antonio può permettersi di realizzare carri a vela pensati per spazi ampi e per la velocità. Ecco quello che ha navigato a Bentu de Sardinia, il suo primo autocostruito con l’attrezzatura del Flying Junior, essenziale e con ampie possibilità di regolazione.
CARLO – CVC2
MASSIMO TREFOLONI
Straordinario capolavoro in metallo e legno, armato con randa e fiocco. L’autore è un artista che vive a Colle Val d’Elsa; potete conoscerlo meglio su http://massimotrefoloni.it/.
LUCIANO CATALDI – 1990
ENRICO AZZINI – MAL’IDER – 1999
Telaio in alluminio ricavato dalle sponde del cassone di un camion, unite per rivettatura; mozzi e ruote posteriori Fiat Panda; forcella anteriore custom made; attrezzatura Vaurien.
LUCIANO CATALDI – 2009
Il telaio è stato realizzato in acciaio con tubolare quadro mm 30x30x2 e tubo da 3/8″. I semiassi posteriori sono smontabili tramite 4 bulloni da 6 per facilitare il trasporto. Le ruote, acquistate da ALIVOLA, sono da 40 cm di diametro e larghe 14 con due cuscinetti protetti con asse da 20 mm e distanziale. I mozzi sono stati realizzati con tondo trafilato da 25 mmm e saldati ai semiassi ( quelli posteriori ) e fissato con due bulloni alla forcella, + due distanziatori. L’asse della forcella è stato realizzato con tondo da 30 mm in un tubo da 1″. Il rinvio dello sterzo è stato realizzato con le testine di un tirante della barra di torsione di una Marea, tagliato al centro e allungato con tubo da 3/8″. L’albero in vetroresina di un vecchio surf è stato inserito in un moncone da 30×30 in parte smontabile con ingrossamenti fatti con nastro autoagglomerante. Il boma è in alluminio, fatto con i bastoni di un
tendone da balcone. La scotta, legata alla spalliera, è rinviata tramite due bozzelli, al bozzello con strozzascotte posto su di un moncone a portata di mani. La vela in foto è di un vecchio surf con 5.40 mq e molto deformata. Con vento forte ne ho utilizzata un’altra da 4.50 mq molto più pesante e valida sotto raffica.
ho anchio un autocostruito.vorrei sapere dove è possibile girare in lombardia ed eventualmente avere contatti per organizzare uscite collettive
saluti
andrea
By: andrea on Maggio 18, 2010
at 10:44 am
Ciao Andrea, credo che il posto più vicino alla Lombardia – soprattutto in estate – sia La Franqui, in Francia, a una 60ina di km dalla Spagna. Oltre al mio blog, ti consiglio il forum di foillia oppure quello dei ragazzi del Bilancino. In genere questo è il perido in cui si organizzano le partenze. OVVIAMENTE ASPETTO LE FOTO DEL TUO AUTOCOSTRUITO! Ciao – Enrico
By: ruotenelvento on Maggio 18, 2010
at 5:31 PM
Ciao, sto progettando la costruzione di un carro a vela, ma ho alcuni dubbi alla base del progetto:
il motivo per cui l’ albero deve stare in posizione arretrata?
il motivo per cui si hanno 2 ruote dietro e una davanti e non il contrario?
Se la risposta alla seconda domanda è che la leva fatta dal peso del corpo che dovrebbe opporsi a quella del vento e della forza centrifuga in queso caso sarebbe nulla, perchè non usare un sedile basculante che permetta di portare il peso del corpo lontano dal’ asse delle ruote ed avere così lo stesso una leva sufficente a opporsi alla forza del vento?
Ciao Paolo
By: Paolo on dicembre 13, 2012
at 8:44 PM
Ciao Paolo, la posizione dell’albero deve portare il centro di pressione della vela sulla verticale del centro di gravità che in quella che è la configurazione più diffusa (fa eccezione per esempio il windflyer come quello di Daniele Di Francia che trovi nella sezione autocostruiti e che monta la vela dietro al pilota) si fa coincidere per definizione con l’ombelico del pilota. I carri a vela con una ruota posteriore singola sterzante sono stati costruiti fino agli anni ’50, quando un grave incidente ha consigliato di assumere quella che è la configurazione attuale. In termini molto semplici il centro di pressione della vela è comunque sempre piuttosto arretrato e tutta questa “potenza” dietro non era compatibile con una singola ruota e oltre a ribaltamenti causava pericolosi testacoda nelle manovre o sotto raffica. Un asse posteriore contrasta meglio, opponendosi alla forze laterali e di ribaltamento. Ciao – Enrico
By: ruotenelvento on dicembre 14, 2012
at 7:47 am
sono Beppe Carta vivo ad Oristano e ho costruito un carro a vela. non so dove andare a provarlo. attualmente l’ho in giardino vorrei entrare in contatto con qualche mio “collega”. Mi dicono che a CAGLIARI (Macchiareddu) si può
usarlo. tel. 349 774 8372.
By: beppe carta on agosto 3, 2013
at 11:46 PM
Ciao Beppe, Macchiareddu è sicuramente il posto migliore, puoi trovare tutte le informazioni per il prossimo, gigantesco raduno su http://kite-buggy.forumfree.it/?t=65719215. Contattando direttamente gli organizzatori sono sicuro che potranno darti anche qualche dritta su quello che si muove dalle parti di Oristano dove ci sono appassionati molto competenti con diversi carri a vela autocostruiti.
By: ruotenelvento on agosto 4, 2013
at 6:05 PM
Ciao, sono di Alessandria, vorrei conoscere degli appassionati della mia zona per condividere la passione del carro a vela e la futura autocostruzione. ho quasi tutte le parti (ho recuperato la vela con i tubi in alluminio di un deltaplano e le ruote di tre motorini) per costruirlo ma mi servono le misure per partire con un progetto decente. Grazie e saluti da Silvano
By: Silvano on agosto 29, 2013
at 9:32 am
Ciao Silvano, per il progetto e le dimensioni può sicuramente aiutarti il forum australiano Seabreeze con http://www.seabreeze.com.au/forums/Land-Yacht-Sailing/Construction/Build-a-Landyacht-Lake-Lefroy-Mini-Yacht/?page=1. Per conoscere altri appassionati dell’autocostruzione dalle tue parti è un po’ più difficile, dovrai fare da pioniere! Per navigare insieme invece nella colonna di dx della home page del blog trovi il contatto per provare il landsailing nel nord, è un pilota che spesso va a girare in Svizzera, non è vicino ma almeno lì si gira; altrimenti puoi contattare i ragazzi che spesso scarriolano al Moncenisio, organizzano degli eventi come http://www.foilforum.it/forum-kite/monce-meeting-2013-luglio-t6798.html. Tienimi aggiornato sui lavori del tuo carro a vela. Ciao – Enrico
By: ruotenelvento on agosto 30, 2013
at 7:21 am
ciao sono appasionato a questa attivita ,sono di Genova sai dove ci sono incontri x land sailer . possiedi qualche disegno di progetto con misure x costruirne ? Saluti Rinaldo
By: rinaldo on febbraio 22, 2016
at 2:22 PM
Ciao Rinaldo purtroppo è tutto fermo il mio progetto di costruire un carro a vela.
Mi piacerebbe partecipare a qualche incontro ma non troppo distante. Non ho neppure cercato qualche progetto con le misure per costruirlo, stò invecchiando . Tienimi aggiornato se fai qualche cosa o se trovi qualche raduno . Grazie e saluti da Silvano
By: silvano on febbraio 22, 2016
at 9:03 PM