Come qualsiasi altra superficie od oggetto la tavola è solo un pretesto ed un supporto per la parola, per un discorso. Accanto all’articolazione del discorso c’è il giardino dello sfruttamento della variazione, appendici aerodinamiche, minuscoli gadget recuperati, le cazzate che compri da Tiger. GODSPEED THE 906 oltre ad essere un longboard sono un paio di racconti, un video, dei dipinti.
GODSPEED THE 906 è una 75″ (190 cm) progettata per la sostituzione della linea di autobus di Roma tra i capilinea di Valle Aurelia e di Casal Lumbroso. Il 906 passa sotto casa mia: lo riconosco quando passa perché vibra più degli altri: vibra più degli altri perché percorre strade più sconnesse delle altre: tra queste la salita di via del Pescaccio, live rear axle bumping. A volte oltre il ponte rigido saltano le corse, la gente – badanti, colf, giardinieri verso quella ridente e protetta da milioni di cartelli di zona videosorvegliata area residenziale tra il deposito carburanti e quella che, a Malagrotta, era la discarica più grande d’Europa, oppure studenti e insegnanti precari della Magarotto – lo odia, a volte lo prende anche se non deve prenderlo solo perché passa.
Fianco a fianco, la n.15 Giacomo Giacomo, una 031 Dogtown, l’hollow Jolene e Godspeed the 906
Deck in faggio, ex montante di una libreria di una ex, Randal R II 150, ruote blank 78a. Gira un pochino larghina, ma dopo un po’ ci si abitua, di meno alla larghezza risicata. Rimane da maneggiare con cautela.
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