Pubblicato da: ruotenelvento | dicembre 20, 2016

IL LONGBOARD COME PARTE DELLA CITTA’ #1- TORINO

14424731_1394016613945016_6757895012610427184_o

Torino Street Style al Parco Dora lo scorso settembre. Sull’area un tempo occupata da impianti industriali, il Parco si compone di una zona aperta e di quella coperta (l’ex tettoia di strippaggio delle Ferriere Fiat), ad una estremità della quale si trova uno skatepark (foto di Silvia Zardo)

Dove nel corso degli ultimi anni si è riuscito a fondere lo skate – e in particolare il long – nella città è Torino. Se nei dintorni – anche a pochi km, come San Mauro, e poi via verso il Roero o la Liguria – risuona nelle valli l’eco che chiama il downhill e il freeride più peso, già la città vanta già un’offerta straordinaria, di spazi per girare se ne trovano veramente tanti, da Parco Dora a Valdo Fusi.

Come a Roma si scende al Piazzale il mercoledì, la sera per i riders torinesi è quella del giovedì e si attraversa la città. Non scivola quindi a punto fisso, ma segue un itinerario che cerca di accontentare un po’ tutti, ballerine e downhillisti, e se è proprio troppo flat tu che sei bravo perché non te lo fai tutto in switch?

torino-night-ride-longboard

La locandina della prima uscita di Torino Night Ride patrocinata dal Comune del capoluogo piemontese

Da dicembre questo incontro – sempre insieme al nucleo di Longboard Crew Torino – ha really fatto un salto di qualità. Longboard Crew Italia è riuscita infatti ad ottenere il Patrocinio del Comune di Torino, primo caso del genere in Italia. Si tratta del riconoscimento di due anni di intensa attività sostenuta dalla positiva visibilità in pieno Centro in numerosi eventi – come Torino Street Style – e che prelude a progetti ancora più ambiziosi. Il più immediato è quello di ottenere fondi per una Night Ride più articolata con la presenza regolare di istruttori UISP, quindi concentrata ancora di più sulla sicurezza. Su un periodo più lungo si lavora sia per i disabili che per i non vedenti, trasferendo quindi sulla tavola lunga quello che a Roma sta facendo con lo street Paolo Pica con Skating in the dark.

La gente che va in skate non rappresenta un problema, il pregiudizio è nell’occhio di chi guarda. Anzi, in un certo senso un gruppo di rider che si fa la sua tranquilla skeitatina serale diventa esso stesso una forma di deterrenza. Un obiettivo comune ragionevole potrebbe essere quindi quello di rendere lo skate una parte degli elementi urbani, senza alcun attrito. L’iniziativa di Longboard Crew Italia già si propone di esportare – sta lavorando adesso su Brescia – un modello che funziona con i corsi, la sensibilizzazione, i contatti con le istituzioni per tutto quello che può avvicinare tavola e città.


Lascia un commento

Categorie